Xavier Le Roy coreografo, danzatore e micro-biologo francese, vive tra Berlino e Parigi. Ai suoi esordi, a fine anni '90, realizza i solo Self-Unfinished sulle potenzialità del corpo in rapporto alla libertà di visione e alle ambiguità delle forme, e Product of Circumstances riflessione sul proprio percorso fra ricerca scientifica e danza. Seguono Xavier Le Roy, Giszelle e Project sulla pluralità dei linguaggi del corpo e sui codici della rappresentazione. Dal 2004 si avvicina al mondo musicale curando regia e coreografia dell'opera Theater der Wiederholungen e Seven Attempted Escapes from Silence di Bernhard Lang. Su commissione del Wien Modern mette in scena Mouvements für Lachenmann. Nel 2006 è invitato dalla Berliner Philharmonie a coreografare Ionisation di Edgar Varése, e crea il solo Le Sacre du Printemps (2007). Segue To Contemplate e Xavier fait du Rebutoh al Musée de la danse di Rennes. Nel 2010 crea floor pieces per la collezione Julia Stoscheck a Düsseldorf. Nel 2011 è invitato della Hayward Gallery di Londra per la mostra MOVE: Choreographing you. Nel 2012 realizza il lavoro d'ensemble low pieces, e dà forma alla mostra Retrospective, concepita come una coreografia di azioni per la FondacIò Antoni Tapiès di Barcellona, poi presentata al Centre Pompidou e al MoMA PS1. Dopo Untitled (2012) per il Folkwang Musem di Essen, realizza Untitled (2014) per il Festival d'Automne a Parigi, progetto successivamente rimodulato in diversi contesti. Xavier Le Roy è stato anche iniziatore di diversi progetti che mettono in questione le modalità di produzione, di collaborazione e le condizioni del lavoro di gruppo come E.X.T.E.N.S.I.O.N.S. (1999-2000), Project (2003), e 6 Months 1 Location (2008). E' stato artista associato al Centre National Chorégraphique de Montpellier in Francia, al Podewil di Berlino, artista in residenza al MIT e attualmente al Théâtre de la Cité a Parigi. Per Le Roy il corpo, come l'individuo, è un prodotto culturale che assume su di sé un infinità di storie e possibilità, è un crocevia di flussi, un 'corpo osmotico', un segno linguistico. I lavori più recenti indagano esplicitamente la relazione tra performer e spettatore.
giovedi 23 aprile > h 22.00>24.00 > Ex Ospedale dei Bastardini (sala allagata)
venerdi 24 aprile > h 19.00>24.00
sabato 25 aprile > h 19.00>24.00
Xavier Le Roy (D/F)
Untitled (2005-2015)
living installation, prima italiana
Untitled (2005-2015) è un oggetto ai limiti della indefinibilità, pensato come una situazione in cui lo spettatore/visitatore decide un proprio tempo e luogo. Uno spazio buio è l'ambiente in cui si sviluppa questa coreografia di figure umane che attivano delle zone di sfocatura, creando uno stato di 'insicurezza ontologica' tra persone e cose, tra soggetto e oggetto, tra attivo e passivo. E' una situazione che invita a sperimentare l'indeterminatezza come espediente per contrastare il bisogno di conoscere il futuro e controllarlo, e per negoziare tra una serie di dicotomie: pubblico e privato, spettatore e performer, finzione e realtà, vita e morte. E' proprio nello stazionamento che si rende possibile la creazione di configurazioni temporanee, in cui ognuno - insieme ad altri - forma una comunità compositiva e percepisce il buio del proprio tempo come qualcosa che non cessa mai di coinvolgerlo.
ideazione Xavier Le Roy
con Scarlet Yu, Silvia Costa, Xavier le Roy
pupazzi Coco Petitpierre
organizzazione Vincent Cavaroc, Fanny Herserant - Illusion & Macadam
produzione Le Kwatt
coproduzione Théâtre de la Cité Internationale (Paris), Festival d'Automne à Paris 2014, PACT Zollverein (Essen), Kaaitheater (Brussels), Festival Theaterformen (Hannover)
col supporto di NATIONALES PERFORMANCE NETZ (NPN) International Guest Performance Fund for Dance, sovvenzionato dalla commissione Cultura e Media del Governo Federale su accordo con il German Bundestag
Le Kwatt è sostenuto da Direction Régionale des Affaires Culturelles d'Ile-de-France